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giovedì 12 marzo 2015

Sylosis – Dormant Heart (2015)

Fin dagli esordi la band inglese si è fatta immediatamente notare per il suo metal moderno di buona qualità, alle solide radici thrash più classiche hanno sempre affiancato elementi multicolore e moderni che hanno arricchito il loro sound, come ad esempio le venature metalcore del debutto e il melodic death del secondo, e dal terzo e precedente album, le sfaccettature sonore hanno iniziato a prendere il sopravvento, senza comunque mai snaturare il sound originario. Con il qui in esame “Dormant Heart”, quarto full-lenght del quartetto, i Sylosis continuano imperterriti sulla strada della contaminazione e dell'evoluzione stilistica eliminando gradualmente le barriere “imposte” da determinati generi musicali, evidenziando un sincero e costante impegno per rendere il loro stile più variegato e personale possibile. Difficile quindi, nonché riduttivo, etichettare la loro proposta musicale con un determinato genere, adesso più che mai non andremo ad ascoltare soltanto pezzi veloci, potenti, aggressivi e melodici al tempo stesso, ma avremo modo di apprezzare momenti in cui rallentamenti quasi doomeggianti e parti più puramente heavy prendono il sopravvento, cambi di tempo e di umore all'interno di una stessa traccia, in cui alle classiche parti tirate si alternano stacchi carichi di pathos e malinconia, con un Josh impegnato costantemente nel modulare la propria ugola il più possibile, muovendosi tra scream e growls non troppo spinti, clean vocals in varie tonalità alternate ad altre parti semi pulite, con risultati direi non sempre eccelsi ma senza dubbio più che convincenti. Come sempre la prestazione di tutti i musicisti risulta praticamente impeccabile in quanto a tecnica ed inventiva, compresa quella del defezionario Rob Callard che dopo le registrazioni delle parti di batteria ha abbandonato il gruppo per motivi personali, al suo posto è subentrato Ali Richardson. Anche questa volta la produzione risulta perfettamente adatta alla situazione, i suoni sono corposi, naturali e nitidi quanto basta, fortunatamente lontani dalla plasticosa artificiosità di certe produzioni moderne (vedasi l'ultimo dei Destruction). Nonostante stiamo comunque parlando di musica diretta, adesso più che in passato il nuovo lavoro necessita di un numero maggiore di ascolti per essere apprezzato pienamente, infatti ammetto che inizialmente mi aveva lasciato un po' perplesso per poi rivelarsi gradualmente in tutta la sua qualità. Essendo un album abbastanza variegato in base ai nostri gusti personali ogni ascoltatore può avere le proprie preferenze tra le varie tracce, se ad esempio siamo meglio predisposti per i classici pezzi più diretti e trascinanti o per quelli più melodici e ricercati, ne abbiamo un po' per tutti i gusti insomma, anche se la cosa che maggiormente ci interessa sono l'ispirazione e le sensazioni che trasmette la musica, e bisogna ammettere che l'album nel suo insieme risulta abbastanza ispirato con alcune delle tracce che spiccano rispetto alle altre in quanto ad inventiva, varietà ed efficacia. Da segnalare in particolare la melodica e, perché no, orecchiabile “Leech”, di cui è stato realizzato anche un bel video, forse la traccia più carica di pathos del lotto, per non parlare poi della trascinante e slayeriana “Indoctrinated”, in cui non abbiamo soltanto le classiche sfuriate thrash, ma anche un cambio di ritmo graduale fino a sfociare quasi nel doom per poi, poco dopo, riprendere a pestare forsennatamente. Tra gli apici compositivi dell'intero album a mio avviso troviamo anche “Mercy”, brano in cui in poco meno di 5 minuti andremo ad ascoltare praticamente una summa degli stili contenuti nell'intero album, dove un inedito Josh ci delizia con un ritornello con voce grave stilisticamente vicino al gothic doom. L'unico pezzo che ho trovato musicalmente scialbo è soltanto la semi intro iniziale, ma questo è solo un piccolo dettaglio. Non sarà un capolavoro, ma ci troviamo senza dubbio di fronte ad un altro piccolo passo avanti per questi quattro talentuosi ragazzi che di album in album crescono sempre più in personalità, continuando su questa strada e lasciando che l'ispirazione detti legge nella loro musica sono sicuro che prossimamente correremo il serio rischio ti trovarci tra le mani qualcosa di eccezionale. Staremo a sentire... nel frattempo, avanti così!
Voto: 80

venerdì 5 luglio 2013

Heavy'n'Games

Benvenuti!
Questo blog nasce dalla passione (fin dagli '80) di due utenti per il mondo dell'intrattenimento, in particolare per la musica Hard Rock / Heavy Metal e per l'Informatica, Videogames e Giochi di Ruolo.
L'intento del blog è semplicemente quello di valutare e commentare i prodotti dei settori sopra elencati, da un punto di vista "consumer", creando dunque una eventuale rete di discorsi piacevoli e costruttivi, spinti dalla volontà di migliorare un mercato ormai saturo di "luoghi comuni" e retto prevalentemente da necessità commerciali. Tutto fumo e niente arrosto (ecco, noi vogliamo anche l'arrosto, del resto lo paghiamo caro!).

La musica ovviamente verrà valutata e votata in base a parametri tecnici ed artistici e, ovviamente, anche in base all'apprezzamento di chi ascolta e scrive; videogames ed eventuali prodotti relativi al mondo informatico verranno valutati anche in base al gradimento complessivo, ma essenzialmente si esamineranno i fattori tecnici, la giocabilità e, non ultima, la capacità di girare degnamente su hardware "normali".
Per cui i classici videogames (anche i cosiddetti "Next Gen") tutta grafica pesantissima e niente sostanza molto probabilmente otterranno una valutazione bassa, al contrario, quelli in grado di replicare ad es. il "miracolo" fatto da Valve con Half Life 2 nel 2003 (ovviamente attualizzando le esigenze del mercato videoludico) verranno giudicati molto positivamente.
Poi, se si presenta la possibilità, verranno presi in considerazione anche Giochi di Ruolo in formato "cartaceo", creando discussioni e magari spunti interessanti.

Il nostro intento non sarà solo quello di discutere di questi argomenti, ma anche e soprattutto quello di premiare e sostenere le case produttrici di videogiochi, le case discografiche e le bands che noi riteniamo più valide e meritevoli di essere sostenute! Un esempio perfetto potrebbe essere la CD Projekt Red, che con The Witcher ha realizzato una tra le saghe videoludiche più belle e interessanti degli ultimi anni, il tutto senza l'ausilio delle fastidiose DRM (Digital Rights Management) ottenendo un ottimo successo! a dimostrazione del fatto che le cose fatte bene e con passione vengono ripagate!

Per tutti coloro che, spinti da abbondante tempo da dedicare alla "nullafacenza" e/o da animo eccessivamente contestatore, volessero infiammare il blog con eventuali commenti fastidiosi e/o offensivi, puntualizziamo che i commenti stessi verranno moderati.
I fini di questo blog sono puramente informativi e ricreativi, in base all'esperienza propria degli autori e di eventuali interlocutori, non quelli di creare inutili e ridondanti battibecchi.
Grazie,

Bruno Rinaldo
Francesco Frazzitta